Si è sempre sostenuto che Internet è uno strumento di democrazia, perché non è controllato da grandi gruppi di potere. Se questo sia del tutto vero bisogna chiederlo ai vari giganti del settore, come Google, Apple, Amazon, Microsoft e così via. Ma, vero in tutto o in parte,
comunque, esistono su Internet tante possibilità in più di quante non ne esistano nel mondo della concretezza materiale, e sono possibilità che oggi vengono sfruttate da molta gente. Una di queste è il crowdfunding, letteralmente “finanziamento da parte della folla”.
L'idea è molto semplice: funziona come una sorta di bacheca imprenditoriale. Uno ha un'idea per realizzare la quale c'è bisogno di capitali. La illustra (la “posta”) su di un apposito sito Internet, e chiede il “finanziamento alla folla”. Se “la folla” si convince della bontà del progetto, la finanzia. Altrimenti no. Tutto qui.
La differenza fra questa forma di finanziamento ed il tradizionale investimento nell'Impresa è che, in genere, nel crowdfunding il finanziatore non richiede, in cambio del suo denaro, un profitto economico. Il funding avviene semplicemente per sostenere un'idea che piace. In cambio si ottengono benefici (in inglese perks) connessi con l'idea, non con il profitto.
Si tratta di un'esperienza comune nel mondo delle ONG e del Terzo Settore. In cambio della propria offerta si ricevono lettere di ringraziamento, fotografie, informazioni: ma non profitti. L'idea è che la soddisfazione di aver partecipato alla realizzazione di un'impresa che ci sembra meritevole d'essere realizzata sia più o meno sufficiente a giustificare l'investimento di qualche euro. Ovviamente, il “finanziamento della folla” si basa quindi sui grandi numeri. Tanti che investono un paio di euro, o dieci o quindici, piuttosto che pochi che ne investano mille.
E' evidente che, soprattutto in tempi di crisi, questa forma di finanziamento abbia attratto tanti. In particolare, nella comunità creativa. Sono molti i cineasti, i drammaturghi, i musicisti che cercano di finanziare i loro lavori in questo modo. Il vantaggio di farlo su Internet è che la platea dei finanziatori è potenzialmente planetaria. Lo svantaggio è lo stesso: i progetti a forte caratterizzazione locale sono meno finanziati di quelli in astratto “mondiali”.
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