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Commissione UE, ok risoluzione per quattro banche italiane


La Commissione europea ha approvato, in quattro decisioni distinte, i piani di risoluzione di quattro banche italiane conformemente alle norme UE sugli aiuti di stato. L'intervento del fondo di risoluzione dell'Italia consentirà l'ordinata risoluzione delle banche preservando la stabilità finanziaria.

La Commissione Europea ha giudicato i piani di risoluzione della Banca delle Marche, della Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, della Cassa di Risparmio di Ferrara e della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti (la cui quota combinata rappresenta approssimativamente l'1% del mercato italiano) conformi alle norme UE in materia di aiuti di stato.

Questo fa seguito alla decisione della Banca d'Italia di assoggettare le quattro banche, ciascuna delle quali era già stata posta in amministrazione straordinaria, a procedure di risoluzione conformemente alle norme UE sul risanamento e sulla risoluzione delle banche. In particolare la Commissione ha considerato che il piano italiano di ricorrere al fondo di risoluzione nazionale minimizza la necessità di aiuti di stato senza falsare indebitamente la concorrenza, preservando la stabilità finanziaria. I depositi rimarranno interamente protetti.
 La Commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato: "Le decisioni della Commissione consentono l'uscita ordinata delle banche, riducendo al minimo l'uso dei fondi pubblici e le distorsioni della concorrenza derivanti dalle misure. È' cruciale che siano azionisti e creditori subordinati a farsi carico dei costi e delle perdite dei fallimenti bancari piuttosto che i contribuenti. Accolgo inoltre la decisione dell'Italia di usare gli strumenti di risoluzione bancaria per la prima volta in Italia, in modo di far fronte alla situazione di queste banche dissestate preservando la stabilità finanziaria." 
 Le autorità italiane hanno proposto piani di risoluzione per le banche che prevedono la risoluzione di ciascuna banca e la creazione e capitalizzazione immediata di quattro banche ponte temporanee. Tutti gli attivi e tutte le passività delle banche, tranne il capitale proprio e il debito subordinato rimanenti, saranno trasferiti alle banche ponte.

Il trasferimento stabilizzerà l'attività svolta in precedenza dalle quattro banche tutelando al tempo stesso i depositanti. L'obiettivo è vendere queste banche ponte attraverso un processo aperto e non discriminatorio al fine di massimizzare il prezzo di vendita.

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