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Commercio con l’estero


22 febbraio 2016 - Secondo l’Istat, a dicembre 2015, rispetto a novembre, si registra una flessione sia dell'export (-2,2%) sia dell'import (-3,5%). L'avanzo commerciale è pari a €.6,0 Mld (+€.5,7 Mld a dicembre 2014). La flessione congiunturale dell'export è dovuta alla contrazione delle vendite verso i paesi Ue (-4,7%) mentre prosegue, in misura più contenuta rispetto a novembre, la crescita verso i paesi extra Ue (+0,9%).

Rispetto a dicembre 2014 crescono sia l'export (+3,0%) sia l'import (+2,6%). Le variazioni tendenziali risultano pari a -0,5% per export e +0,6% per l'import se corrette per i giorni lavorativi. Nella media del 2015 cresce sia l’export (+3,7% in valore, +1,9 in volume) sia l’import (+3,3% in valore, +7,1% in volume). L'espansione dell'export è distribuita equamente tra paesi Ue (+3,8%) e paesi extra Ue (+3,6%); l'incremento delle importazioni è molto più ampio al netto dell'energia (+7,7%).

L'avanzo commerciale raggiunge i 45,2 Mld (+78,7 Mld al netto dell'energia). Nel 2015, i mercati più dinamici per l'export sono Usa (+20,9%), Belgio (+10,6%), India (+10,3%) e Spagna (+10,1%), in forte aumento l’import da Polonia (+18,6%) e paesi EDA (+17,7%). Il confronto tra le dinamiche dell'export dell'Italia e quelle dei paesi Ue mostra come, nel 2015, il contributo dell'Italia alle esportazioni dell'area Ue abbia registrato un lieve calo rispetto al 2014 (da 8,6% a 8,5%), sintesi di una omogenea riduzione della quota nazionale sia sul mercato interno europeo (da 7,5% a 7,4%) sia rispetto all'area extra Ue (da 10,6% a 10,4%).

Tra i principali paesi, solo la Germania ha incrementato la quota sull'export dell'Ue (da 24,3% a 24,7%), la Francia è rimasta stabile mentre la Spagna ha subìto una contrazione di un decimo di punto.

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