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La Tomba di Lavau vince il premio “Khaled al-Asaad”


6 ottobre 2016 - L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, il Premio intitolato all’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio.

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo, la prima testata archeologica italiana, hanno inteso dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso un Premio annuale assegnato in collaborazione con le testate internazionali, tradizionali media partner della Borsa: Current Archaeology (Regno Unito), Antike Welt (Germania), Dossiers d’Archéologie (Francia), Archäologie der Schweiz (Svizzera). La seconda edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è stata assegnata alla Tomba di Lavau in Francia, quale scoperta più significativa del 2015: il Premio sarà consegnato all’INRAP Institut National de Recherches Archéologiques Préventives, nella persona del Presidente Dominique Garcia, venerdì 28 ottobre in occasione della XIX BMTA alla presenza di Fayrouz Asaad archeologa e figlia di Khaled al-Asaad.

La tomba, risalente al V sec. a.C. e ospitante i resti di un principe celtico, è stata scoperta a Lavau nella regione di Champagne, a 100 chilometri da Parigi. Al centro di un tumulo di 40 metri di diametro, il defunto e il suo altare riposano in una vasta camera funeraria di 14 mq, una delle più ampie rinvenute intorno alla fine della prima età del ferro. La tomba contiene depositi funerari di una ricchezza degna delle più alte élite del tempo: bacini, un cesto in bronzo, una ceramica decorata, un coltello nella sua custodia. Il pezzo principale è un calderone in bronzo, di circa un mt di diametro, ornato accanto alle quattro maniglie da alcune raffigurazioni della testa di Acheloo, un dio fluviale greco, qui rappresentato cornuto, barbuto, con orecchie taurine e tripli baffi; inoltre, il bordo del calderone è decorato con otto teste di leoni.

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