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Dalla tecnologia al servizio del pianeta, il business del futuro


5 ottobre 2017 – Trasformare rischi globali in opportunità concrete, non solo di risoluzione dei problemi del pianeta, ma anche di business: tutto ciò è possibile, ma solo attraverso l’applicazione di tecnologie innovative e la digitalizzazione dei processi. Dalle tecnologie più dirompenti, le opportunità maggiori: il mercato dell’intelligenza artificiale, ad esempio, è stimato in 16,06 miliardi di dollari entro il 2022; quello della blockchain arriverà a valere 2,3 miliardi di dollari nel 2021, a fronte del valore attuale di 210,2 milioni.

È quanto emerge dal Global Opportunity Report 2017, la nuova edizione dell’annuale studio condotto a livello globale da DNV GL – Business Assurance, dal Global Compact delle Nazioni Unite e da Sustainia. L’indagine - che ha coinvolto oltre 5.500 rappresentanti del mondo delle aziende, del governo e della società civile - prende in esame alcuni dei rischi più pressanti di oggi con l’obiettivo di evidenziare le opportunità di business ad essi correlate, nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite.

L’edizione 2017 del report ha preso in esame cinque rischi gravi di livello globale: l’instabilità politica che caratterizza determinate regioni mondiali; il consumo del suolo; l’ineguaglianza crescente; l’impatto del cambiamento climatico sulle città e il peso delle cyber minacce. Il report indica quindi alle aziende come trasformarli in concrete opportunità di business. È la tecnologia il fattore abilitante della quasi totalità di queste opportunità, trasversale a tutti i rischi: ciò evidenzia come, a prescindere dal settore economico di riferimento, ogni azienda nel mondo debba essere disposta a investire in processi di digitalizzazione per rimanere sul mercato.

Entro il 2019 il costo totale degli attacchi informatici per le imprese raggiungerà la cifra di 2 trilioni di dollari l’anno, a cui aggiungere il costo del rischio che corrono le infrastrutture (12,8 milioni di dollari all’anno solo nell’industria energetica).

L’intelligenza artificiale è la risposta a questo rischio: macchine capaci di imparare e di adattarsi alle mosse degli hacker, che portino un risparmio annuo di 400/500 miliardi di dollari alle aziende (costo dei reati cibernetici) e rafforzino ancora di più una internet economy che già oggi genera 3 trilioni di dollari all’anno. Con una ricaduta occupazionale non indifferente: sono 210.000 i posti di lavoro legati alla cyber sicurezza attualmente vacanti, solo negli USA.

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