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A un anno dalla riforma portuale. Innovazione, governance, prospettive


11 novembre 2017 - Un no secco all’ambientalismo “peloso” che si traduce in un freno allo sviluppo dei porti. È quello venuto dal presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale Pietro Spirito al convegno finale (“A un anno dalla riforma portuale. Innovazione, governance, prospettive”) del progetto “Mar.Te”, tenutosi a Villa Doria d’Angri.
“Per i dragaggi a Salerno ci sono stati imposte 25 prescrizioni ridicole: compresa la tutela di un crostaceo che probabilmente non vive nei fondali dello scalo”. 
Un impasse burocratico che sta ritardando l’adeguamento infrastrutturale dello scalo e fa montare lo scontento della comunità degli operatori salernitani mai del tutto convinta dell’operazione di apparentamento con Napoli prevista dalla riforma.
“I costi stimati per questo giro di valzer ammontano a circa 5 milioni di euro su un totale di 18”,
 ha denunciato Spirito, il quale già nei giorni scorsi era intervenuto sulla questione sottolineando l’eccessiva fiducia della precedente amministrazione nel dare per chiuso l’iter di approvazione dei lavori.
“Nelle decisioni di carattere ambientale – ha ribadito – non si deve fare i conti, purtroppo, con le analisi di costi-benefici: una situazione che andrebbe cambiata anche per una questione di rispetto per l’uso di denaro pubblico”. 
 Nel corso della giornata è stato presentato il ranking delle neonate Autorità portuali di sistema stilato da “Mar.Te” sulla base di 6 fattori di competitività (port logistic, governance efficiency, economic & finance, social economic-impact, market trend & communication, green challenges) che ha visto primeggiare il sistema del Mar Adriatico settentrionale facente capo a Venezia. Decima l’AdSP del Mar Tirreno Centrale che però raggiunge la prima posizione per “l’aspetto dell’impatto socio economico sul territorio”.

 Tra gli intervenuti anche il neo presidente di Confitarma, Mario Mattioli, che ha difeso il ruolo del Registro internazionale come
“best practice necessaria per la competitività dell’armamento italiano a livello globale”.
 Posizione condivisa da Guido Grimaldi, presidente di Alis che ha evidenziato i benefici di un dispositivo che
“ha dato lavoro a circa 35mila marittimi nell’ultimo decennio, più del job act di cui tanto si discute”.
 Presente anche Ennio Cascetta, neo amministratore unico di Ram, che ha annunciato entro i prossimi giorni l’introduzione di una norma che renderà la società
“un supporto tecnico alla conferenza nazionale delle AdSP”. 
 G.G.

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