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La liberalizzazione del trasporto ferroviario avviata da qualche anno ha mutato radicalmente non solo il panorama dell'offerta di servizi, soprattutto nel trasporto merci e in modo più limitato nel servizio passeggeri, ma anche le modalità di accesso a questo lavoro.

Se una volta per diventare ferroviere, si poteva solo aspettare uno dei concorsi della – allora - Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato, o come si diceva delle FF.SS., oggi anche questo mercato del lavoro è stato liberalizzato e per entrare in ferrovia le strade si sono moltiplicate. Soprattutto la formazione dei futuri “ferrovieri” è affidata anche a vere e proprie scuole autorizzate da Ansf, l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria.

Centri di formazione che si rivolgono sia a personale già inquadrato o neo assunti delle nuove imprese ferroviarie attive in Italia, che a privati desiderosi di ottenere un certificato di abilitazione o formazione che facilita la ricerca di una occupazione. Ma la formazione offerta riguarda anche le società operanti nella manutenzione dell'infrastruttura, le imprese raccordate e le piattaforme logistiche. Tra le aziende riconosciute da Ansf, SerForm, che fa parte di un pool di imprese del settore in stretta collaborazione tra loro, tra le quali FuoriMuro e InRail, è una delle uniche due in Italia ad offrire tutte le tipologie di formazione previste dalla legge, compresa la manutenzione. Il direttore Maurizio Tronchi spiega:
“Si in effetti le aziende italiane che svolgono questa attività sono oggi quattro, ma siamo solo in due ad offrire tutte le abilitazioni e formazioni compresa quella di “formazione alla manutenzione del materiale rotabile” per la quale abbiamo recentemente ottenuto la qualificazione da Ansf. Oggi il nostro Attestato di Riconoscimento come Centro di Formazione, valido fino al luglio del 2018, prevede la formazione di base sul quadro normativo, il mantenimento e/o il recupero delle competenze, la condotta, la formazione e l'accompagnamento dei treni, la verifica dei veicoli e la manutenzione dei veicoli. Quindi la nostra offerta formativa comprende l'abilitazione alla condotta, compresa quella alta velocità, la abilitazione alla verifica, manovra e formazione dei treni, la formazione alla manutenzione delle infrastrutture in ambito ferroviario e alla manutenzione del materiale rotabile ed infine la preparazione al riconoscimento istruttori”. 
Il quadro normativo europeo anche in questo campo cambia rapidamente e tende verso una uniformità al punto che la “patente” da macchinista oggi vale in tutto il continente.
“Per quanto riguarda la licenza, vale per tutta Europa - spiega il Direttore – mentre le specifiche formazioni, macchinisti, verificatori ecc, siccome in ogni stato c'è una Agenzia nazionale della sicurezza, vengono rilasciate a livello nazionale. Questo però ci dà l'opportunità di accreditarci come Centro di Formazione nei vari stati europei, e già ci stiamo interessando per farlo in Svizzera”. 
La realtà è che oggi esiste un vero e proprio mercato delle professioni legate al trasporto ferroviario e che l'accesso a questo mondo non passa più solo attraverso il Gruppo FSI.
“E' così, oggi i nostri clienti sono le imprese ferroviarie o tutte le altre aziende che operano nel campo ferroviario - continua Tronchi - come quello della manovra, della gestione dei raccordi, solo per citarne un paio. Queste imprese ci mandano i loro dipendenti sia per il mantenimento delle abilitazioni già in loro possesso, sia per l'ottenimento delle stesse, ad esempio nel caso di neo assunti. Ma noi offriamo la formazione anche a soggetti privati che vogliano poi proporsi sul mercato già formati. Naturalmente dovranno poi completare il percorso nell'azienda che li assumerà; un macchinista ad esempio dovrà ottenere l'abilitazione alle locomotive da condurre e la cosiddetta “conoscenza linea” senza i quali non può condurre un convoglio. La scuola gli dà la base, dopo deve andare nella realtà dell'azienda”. 
Una possibilità inedita e interessante in un momento nel quale le offerte di lavoro scarseggiano.
“Solo noi nel secondo semestre abbiamo formato circa 240 allievi, il 30% circa dei quali era “privato”. C'è una significativa richiesta di personale formato a livello nazionale e questi numeri lo certificano - precisa il direttore di SerForm - I profili professionali più richiesti sono legati alla manovra e alla formazione treno, perché le imprese ferroviarie tendono a “tirarsi su da sole” i macchinisti. Per la manovra, la verifica, manutenzione c'è molta più richiesta”.
 Le norme che da poco stabiliscono la tracciabilità di tutte le attività di manutenzione, che debbono esser svolte da personale qualificato, hanno contribuito a porre maggiore attenzione a questo settore. In questa fase oltretutto capita che anche personale già assunto e perfettamente formato e qualificato “sul campo” debba ottenere formalmente gli attestati necessari. Anche questo è un segnale di come cambia la ferrovia, con le manutenzione che sono sempre più spesso esternalizzate, ma che debbono essere svolte da personale la cui formazione sia certificata ufficialmente.
“Adesso la nostra idea è di ampliare il nostro mercato non solo all'Italia ma anche all'estero; è una strada che ho intrapreso proprio in queste settimane - rivela Tronchi - sono le singole Agenzie Nazionali che dovranno, come ha fatto Ansf riconoscerci come Centro di Formazione autorizzato. Ogni Agenzia ha le sue regole e ognuna vorrà una specifica documentazione. Insomma dobbiamo fare un po' la stessa trafila che deve fare un locomotore per avere “l'omologazione” o meglio la “immissione in servizio”, in ogni Paese”. 
Per le attività in aula, ovviamente SerForm si avvale principalmente della propria sede, ma su richiesta organizza i corsi anche presso il cliente. La flessibilità e la risposta alle esigenze del cliente sono fondamentali. Per le attività pratiche, sul campo, sia appoggia naturalmente alle due imprese ferroviarie che fanno fate del gruppo, FuoriMuro e InRail, anche se ha rapporti di collaborazione con altre imprese in tutta Italia.

Questo perché dopo una prima parte teorica diversa a seconda della mansione, c'è un esame, superato il quale bisogna affrontare un addestramento, che se l'allievo è dipendente di una impresa ferroviaria viene svolto in azienda, in caso contrario è necessario per SerForm appoggiarsi ad una Impresa. Dopo queste due fasi gli allievi sostengono un esame pratico con delle commissioni di esame stabilite dall'Ansf a cui segue il tirocinio e finalmente il rilascio dell'abilitazione. Un percorso questo che vale per tutte le funzioni ferroviarie.
«Una cosa che ci piacerebbe fare - conclude Tronchi - è estendere questo tipo di formazione agli Istituti Tecnici e Professionali. Oggi quando si ottiene un diploma non c'è nessun tipo di formazione ferroviaria, che parte solo a livello universitario. Potendo fare invece degli stage, in collaborazione con il Ministero dei Trasporti e della Pubblica Istruzione, nelle imprese ferroviarie questa sarebbe una idea per avvicinare la formazione, che adesso è solo teoria, al mondo del lavoro. Noi abbiamo affiancato ad esempio l'Istituto Tecnico Avogadro di Torino che ci aveva chiesto una formazione sulla manutenzione, però una cosa non strutturata. Ma questa sarebbe una strada percorribile. Perché una officina ferroviaria o una impresa potrebbe già sapere dove andare ad assumere del personale già in possesso dei fondamentali del mestiere e dovrebbe fare magari solo addestramento e tirocinio prima di essere abilitato». 
 SerForm continua a crescere: tra gli obiettivi raggiunti il mandato per svolgere attività di formazione per il mantenimento delle competenze del personale dell'Ilva nelle sedi di tutta Italia. Inoltre a breve partirà un nuovo corso di licenza europea di conduzione treni con l'obiettivo di favorire l'inserimento occupazionale dei partecipanti e il contatto diretto con le principali imprese ferroviarie italiane ed europee.
 Franco Tanel

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